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Come Pulire i Legni Trovati in Spiaggia

Aggiornato il 5 Marzo 2025 da Francesco Roberti

Hai presente quelle giornate al mare, quando passeggi sulla riva e, tra un’onda e l’altra, trovi pezzi di legno consumati dall’acqua e dal sale? Alcuni sono davvero affascinanti: forme bizzarre, colori sbiaditi, curve e scanalature che sembrano raccontare un viaggio chissà dove. A volte sono rami, altre volte proprio assi o travi di navi naufragate, piccoli tesori dall’aspetto “vissuto.” Ma come si fa a portarli a casa e pulirli, per poi usarli come decorazioni o progetti artigianali?

In questa guida, cercherò di spiegarti come dare nuova vita ai legni trovati in spiaggia, senza rovinarli e rispettandone la bellezza naturale. E se stai già immaginando di trasformarli in un centrotavola, in un portacandele rustico o in un elemento d’arredo da mettere in soggiorno, beh, stai leggendo la guida giusta.

Perché i legni di mare ci affascinano così tanto?

I legni di mare, spesso definiti “legni portati dal mare,” sono pezzi di legno levigati dall’azione delle onde, del sale e della sabbia. Non so se l’hai mai notato, ma toccarli dà una sensazione quasi setosa, come se non avessero più spine o schegge. Sono naturalmente scolpiti e sbiancati: un effetto difficilissimo da riprodurre artificialmente.

C’è anche un lato “emotivo”: hanno viaggiato per acque sconosciute, talvolta per mesi o anni, e sono approdati sulla nostra riva, quasi fossero messaggeri di paesi lontani. Per alcuni, collezionare questi legni è un modo per portarsi a casa un frammento di mare, un ricordo tangibile di un viaggio, di una vacanza o semplicemente di una giornata speciale.

Prima di tutto: raccogliere il legno nel modo giusto

Prima di parlare di pulizia, facciamo un piccolo passo indietro. Se stai pensando di raccogliere legni in spiaggia, considera alcuni aspetti importanti:

  1. Controlla eventuali regolamenti locali: in alcune zone protette, non è consentito raccogliere legname o altri materiali naturali. Di solito, però, piccole quantità di legno morto, se non espressamente vietate, non creano problemi.
  2. Evita di esagerare: prendi solo i pezzi che davvero userai. Lascia un po’ di legno anche per la fauna locale e per altre persone che amano cercarli.
  3. Verifica lo stato del legno: se noti muffe o segni di marciume, potrebbe essere un pezzo troppo deteriorato per farne un uso creativo. Meglio puntare su quelli relativamente compatti, magari già sbiancati e ben essiccati.

Una volta raccolto il tuo “bottino,” arriva la domanda: come faccio a pulirlo? Vediamolo insieme.

Rimozione di sabbia e detriti

Il primo passaggio è il più semplice, ma anche il più importante: eliminare sabbia, alghe secche, piccoli ciottoli incastrati e tutto ciò che si trova sulla superficie. Lo scopo è liberare il legno da sporcizie superficiali e avere una base pulita per i passaggi successivi.

  • Scuoti il legno: se è un pezzo di piccole o medie dimensioni, puoi sbatterlo leggermente (meglio all’aperto) per far cadere la sabbia in eccesso.
  • Usa una spazzola a setole medie: quelle di plastica rigida, per intenderci, vanno benissimo. Passala con un po’ di energia lungo la superficie, seguendo venature e cavità. Se il legno ha qualche cavità profonda, puoi usare un vecchio spazzolino da denti o uno scovolino per bottiglie.
  • Evita getti d’acqua forti a questo stadio. Non vuoi spingere la sabbia ancora più dentro le fessure del legno. Meglio usare una spazzola asciutta o appena inumidita.

Ora che hai tolto il grosso, vedrai che il legno appare già migliore, ma non è ancora pronto per diventare un oggetto d’arredo.

Lavaggio in acqua dolce (e un tocco di sapone)

Spesso, i legni di mare sono intrisi di sale e residui organici. Perciò, una pulizia con acqua dolce serve per rimuovere questi residui e iniziare a ridurre la salinità. Il sale, infatti, col tempo può creare problemi: può attirare umidità, favorire muffe o rendere il legno troppo fragile.

  1. Prepara una vasca o un secchio con acqua tiepida. Se i pezzi non sono troppo grandi, potresti immergerli completamente.
  2. Aggiungi un po’ di sapone neutro (anche sapone di Marsiglia, se preferisci) per sciogliere sporco e sostanze oleose.
  3. Lascia in ammollo: se il legno è piccolo, basta un ammollo di un paio d’ore. Per pezzi più grossi, potrebbe servire di più. Ogni tanto, gira il legno in modo che ogni lato sia ben a contatto con l’acqua.
  4. Spazzolata finale: terminato il tempo di ammollo, tira fuori il legno e passaci una spazzola morbida. In questo modo, eliminerai residui di sale che si sono sciolti nell’acqua.
  5. Risciacquo: passa il legno sotto acqua corrente, giusto per togliere il sapone rimasto.

Una precisazione: se il legno è molto grande, ammollarlo in una vasca potrebbe risultare complicato. In tal caso, potresti semplicemente bagnarlo più volte con acqua dolce e spazzolarlo in un’area esterna (ad esempio in giardino), lasciando che l’acqua scorra e porti via il sale. Non è la soluzione più comoda, ma meglio di niente.

Disinfezione (quando serve)

A volte, troviamo legni con tracce di organismi marini, piccoli insetti o chiazze di muffa. Se hai intenzione di esporre il legno in casa e non vuoi rischiare infezioni o spiacevoli invasori, una disinfezione leggera potrebbe essere utile.

  • Uso di candeggina diluita: un metodo classico è diluire una parte di candeggina in dieci parti di acqua e immergere (o spruzzare) sul legno. Attento però a non esagerare, perché la candeggina può scolorire ulteriormente il legno. Se già ti piace il suo tono sbiancato, potrebbe anche andarti bene, ma se preferisci mantenere certi toni naturali, usa meno candeggina e risciacqua subito dopo.
  • Alcool denaturato: può aiutare a disinfettare, ma evaporando molto in fretta, a volte non penetra abbastanza in profondità. Utile per piccole zone precise o per legni ancora un po’ umidi, dove hai visto delle macchie sospette.
  • Prodotti specifici antitarlo: se noti piccoli fori che sembrano opera di insetti, potresti valutare un trattamento antitarlo. Molti negozi di bricolage vendono prodotti appositi. In genere, si inietta il prodotto nei fori e poi si avvolge il legno in un sacco di plastica per un po’ di tempo. Ma se il tuo pezzo di legno è davvero un “driftwood” tipico, spesso gli insetti marini non sopravvivono una volta rimossi dall’ambiente salino.

Se la disinfezione non è strettamente necessaria (magari il tuo legno è già bello secco, senza segni di insetti o muffe), puoi saltare questo passaggio.

L’asciugatura lenta e attenta

Forse uno dei passaggi più importanti e, ahimè, più lunghi. Il legno, dopo aver assorbito acqua dolce, va fatto asciugare con calma. Se lo asciughi troppo rapidamente, rischi spaccature o deformazioni. Quindi, meglio evitare di metterlo al sole cocente per ore, perché l’evaporazione rapida crea tensioni nelle fibre.

  1. Trova un posto ombreggiato e ben ventilato: un garage con finestra, un portico o un riparo all’aperto.
  2. Disponi il legno su un piano evitando contatti diretti col terreno umido. Puoi appoggiarlo su vecchi cartoni, giornali o una griglia.
  3. Lascia che passi il tempo: a seconda delle dimensioni e dello spessore, può servire da qualche giorno a un paio di settimane. Ogni tanto, gira i pezzi, così l’asciugatura avviene in modo uniforme.

Se noti che si formano piccole crepe, probabilmente era un legno già danneggiato all’interno. In alcuni casi, potresti accorciarlo o riadattarlo al tuo progetto, mantenendo la parte ancora integra. Spesso, queste fratture danno persino un aspetto più rustico al pezzo.

Finiture e trattamenti (a seconda dell’uso)

Eccoci alla parte più creativa: decidere come presentare il legno una volta pulito e asciugato. Se vuoi ottenere un effetto naturale, tipo scultura minimal, potresti lasciarlo così com’è, magari solo rimuovendo eventuali schegge. Ma se preferisci una superficie più protetta o rifinita, ecco qualche idea:

  • Olio protettivo: esistono oli specifici per legno (come l’olio di lino cotto o l’olio danese) che penetrano nelle fibre e le rendono più resistenti all’umidità. Regaleranno anche una leggera lucentezza e un colore più caldo.
  • Vernici trasparenti: una vernice acrilica satinata o opaca può dare un tocco di protezione in più. Se vuoi esporre il pezzo in un ambiente umido (come un bagno), potrebbe essere utile per evitare che il legno si rovini.
  • Cera naturale: se adori un finish più morbido al tatto, la cera può essere una soluzione. Però, tieni presente che dovrai rinnovarla di tanto in tanto.
  • Pittura o decorazioni: magari vuoi trasformare il legno in un pezzo d’arte. In tal caso, puoi dipingerlo, disegnarci sopra o intagliarlo. Il legno proveniente dal mare, con le sue venature erose, si presta a motivi astratti o marittimi.

Scegli il trattamento in base al tuo gusto e all’uso finale. L’importante è che tu abbia un pezzo davvero asciutto, altrimenti la vernice o l’olio potrebbero non aderire bene.

Curiosità: un cenno all’uso artigianale dei legni di mare

Alcuni artigiani specializzati creano arredi e complementi d’arredo unici con questi legni, chiamati driftwood in molte parti del mondo. Pensaci: una lampada con base in legno scolpito dal mare, un appendiabiti naturale, un centrotavola con conchiglie incastonate. Il fascino del materiale recuperato è impareggiabile. A volte, le forme più strane suggeriscono progetti insoliti: un ramo contorto può diventare una scultura, un frammento di chissà quale tavola da barca può fungere da mensola.

Se cerchi ispirazione, potresti guardare siti di artigianato o persino social network dove tanti appassionati di DIY (fai-da-te) condividono le proprie creazioni. Ti stupirà vedere quante idee si possano realizzare con un semplice pezzo di legno liscio e sbiancato dal mare.

Domande frequenti (che forse ti stai ponendo)

“Cosa fare se il legno puzza di pesce o di alghe?”
Dopo il lavaggio con acqua e sapone neutro, l’odore dovrebbe diminuire parecchio. Se persiste, prova un ulteriore ammollo in acqua e bicarbonato. Assicurati poi di asciugare molto bene. Spesso, l’odore se ne va una volta che il pezzo è completamente asciutto.

“Posso usare la lavastoviglie per pulire i pezzi più piccoli?”
Personalmente lo sconsiglio. L’alta temperatura e l’uso di detersivi forti rischiano di danneggiare il legno, facendolo spaccare o sbiadire in modo poco armonico. Meglio un ammollo in acqua tiepida e sapone.

“E se trovo parassiti o vermi marini dentro il legno?”
Sii prudente. Potresti vedere piccoli fori o gallerie. In tal caso, la cosa migliore è lasciare il pezzo in acqua dolce per diversi giorni, cambiandola spesso, così da uccidere eventuali organismi. Poi procedi con l’asciugatura e il controllo finale. Se vedi ancora tracce di vita, forse è meglio scartare quel legno o trattarlo con un prodotto antitarlo (anche se i vermi marini non sempre reagiscono a questi trattamenti).

“Il legno di mare può stare all’esterno?”
Sì, ma tieni conto che la pioggia e l’umidità possono rovinarlo o farlo scurire di più. Se vuoi usarlo come decorazione da giardino, un olio per esterni o una vernice impermeabilizzante potrebbe aiutare.

Se decidi di tenere i tuoi legni in un ambiente domestico come soprammobili o elementi di design, ogni tanto potresti spolverarli con un panno asciutto e, se noti che perdono la loro finitura, puoi riapplicare un velo di olio. Nulla di impegnativo: a seconda della zona in cui vivi, magari dovrai farlo una volta all’anno o anche meno.

Se sono in un bagno o in un terrazzo aperto, potresti verificare se l’umidità crea muffe o alterazioni. In tal caso, pulisci la parte interessata e applica di nuovo un prodotto protettivo.


Considerazioni finali: la bellezza del legno di mare

Pulire i legni trovati in spiaggia è un atto di cura. Non solo per questioni estetiche, ma anche per rispetto verso la storia di quei pezzi. Immagina quante correnti hanno attraversato, quante maree e tempeste li hanno sballottati. Dargli una nuova casa è un modo per scrivere un capitolo in più del loro percorso. E il bello è che ogni pezzo è unico: non troverai mai due rami identici.

Prendersene cura con spazzolature delicate, ammolli in acqua dolce e asciugature lente vuol dire salvaguardarne l’aspetto, ma anche la “personalità.” Sì, perché a volte sembra davvero che ogni ramo abbia una sua forma irripetibile e un suo carattere. E quando lo posi su una mensola, lo appendi a una parete o lo trasformi in un oggetto creativo, arricchisci lo spazio con quel tocco naturale e un po’ misterioso.

Raccogli con moderazione e rispettando i regolamenti locali.

Spazzola a secco per eliminare sabbia e detriti.

Immergi in acqua dolce con sapone neutro per rimuovere sale e sporco.

Disinfetta (candeggina diluita, alcool) solo se necessario.

Asciuga all’ombra e in modo graduale, anche per giorni o settimane.

Applica finiture (olio, vernice, cera) a seconda del tuo progetto.

Manutenzione minima, controllando di tanto in tanto lo stato del legno.

In definitiva, pulire i legni trovati in spiaggia non è affatto complicato. Richiede un po’ di pazienza, sì, ma è anche un momento piacevole, quasi meditativo, in cui ascolti la storia che questi materiali portano con sé. Se ci pensi, è un invito alla lentezza in un’epoca frenetica: dedicare giorni all’asciugatura di un semplice pezzo di legno può sembrare un lusso, ma il risultato finale – un oggetto unico e irripetibile – ripaga di ogni attesa.

Dunque, la prossima volta che ti troverai a passeggiare sulla sabbia e vedrai un ramo bizzarro, invece di passare oltre, potresti fermarti a immaginare come diventerà dopo un’accurata pulizia e un tocco di creatività. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo hobby o di un progetto che racconta qualcosa di te e della tua passione amore per il mare.

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