Per riavere il candore di lenzuola, intimo e magliette, oltre alla candeggina delicata, possono tornare utili i sistemi classici, insieme ad altri accorgimenti, ormai dimenticati. Vediamo allora come sbiancare il bucato, anche con i metodi alternativi.
Il primo e più antico sistema per sbiancare il bucato, è stendere al sole. Vediamo come. Devi lasciare la biancheria in un tino pieno di acqua tutta la notte, possibilmente all’aperto, e l’indomani sciacquare, insaponare con del sapone di Marsiglia, e stendere al sole, tutto il giorno. La sera devi risciacquare e stendere, lasciando sciorinare fino al giorno dopo. Il potere del sole è sufficiente a portare via alcune macchie per intero. Ma per altre non basta. Servono altri accorgimenti. Vediamo quali.
L’aceto di vino bianco, ovviamente chiarificato, è un sistema valido per togliere le macchie. Devi immergere il capo in una bacinella piena di acqua, e aggiungere un cucchiaino di aceto ogni litro circa. Lasciarlo in ammollo qualche ora e, alla fine, lavare normalmente. Se la macchia rimane, prova a mettere l’aceto, non diluito, a contatto diretto per un’ora, prima di lavare.
Macchie e aloni possono essere eliminati con l’acqua ossigenata. Deve essere quella a 36 volumi, e, se non la trovi in farmacia, puoi provare nei negozi di ferramenta e colori. Devi solo fare attenzione a non esagerare. Mettine in un batuffolo, e tampona la parte macchiata delicatamente per qualche tempo, dopo averla inumidita con acqua. Poi sciacqua bene e stendi senza strizzare. L’acqua ossigenata è ottima per le macchie di sudore. Se devi usarla per un ammollo prolungato prendi una 10 volumi, e non esagerare con le dosi. Mentre, se il giallo è proprio ostinato, puoi aggiungere, al bagno preparato con acqua tiepida e acqua ossigenata, anche qualche goccia di ammoniaca, e lasciare agire per 10 minuti.
Un’altra cosa che è importante sapere è che la candeggina delicata, che trovi sugli scaffali, altro non è che acqua ossigenata, diluita e combinata con acido citrico, cioè succo di limone. Certo anche quest è ottima per sbiancare i panni, ma, a livello di fabbricazione industriale, viene mischiata con dei saponi, che è meglio invece aggiungere solo alla fine, quando lavi.
Se il candore scomparso invece dipende dall’età della biancheria, puoi tentarne il recupero con un bagno di sale e limone. Devi mettere nella bacinella 2 o 3 litri di acqua calda, e aggiungere 5 cucchiai di sale da cucina e un bicchiere pieno di succo di limone fresco. Lascia in ammollo per la notte e sciacqua bene l’indomani. Una parte del candore perso nel tempo riaffaccia come per incanto. Ma, se possiedi un camino, puoi usare anche la magia della cenere.
Filtra bene la cenere in modo da eliminare la parte più grossolana, e mettila in un pentolone a 100 gradi. Poi aggiungi la biancheria, solo se di cotone robusto, e lascia in bollitura 20 minuti. Alla fine lava bene tutto con acqua tiepida e sapone di Marsiglia, e sciacqua in acqua fredda. Ma puoi usare anche soda e bicarbonato.
Un ammollo preventivo della biancheria, con soda non caustica e bicarbonato, mischiando anche del sale marino, predispone la tela ad un lavaggio più efficace. Puoi lasciarla a bagno per qualche ora, e poi metterla in lavatrice, o lavarla a mano, con acqua tiepida e scaglie di Marsiglia, se è particolarmente delicata. E il latte si rivela un ottimo rimedio nelle situazioni impossibili.
Puoi usare il latte se ti trovi in presenza di macchie d’erba. Infatti, soprattutto se sono fresche, il latte è un ottimo sistema per eliminarle. Basta bagnare bene la zona macchiata e lasciare agire per trenta minuti. Poi devi sciacquare e mettere tutto il capo in acqua calda. E, alla fine, puoi lavare normalmente.
Ma il latte è buono anche dopo un trattamento anti macchia con albume d’uovo e glicerina, sempre per le macchie d’erba su tessuti di tela resistente. Ed è efficace anche sulla seta ingiallita. Devi metterla in acqua e latte a 30 gradi per 30 minuti, e poi stendere al coperto fino ad asciugatura completa. Solo dopo la puoi lavare normalmente. Ma se proprio vuoi che il colore risplenda, devi coprire il giallognolo con la lucentezza delle polveri indaco dell’azolo, che è sempre più difficile trovare in vendita.
L’azolo è un composto minerale che veniva usato, fino alla fine degli anni 50, per dare tono e lucentezza agli intonaci delle case, sia per gli interni che per gli esterni. Un derivato del gruppo dei tiazoli, un blu di metilene, venduto in drogheria, in bustine di polvere extrafine, che le nonne aggiungevano all’ultimo risciacquo, per mascherare il giallognolo con un leggero velo di azzurro.