In questa guida spieghiamo cosa significano i simboli lavatrice sulle etichette.
La lavatrice è stata un’invenzione che certamente ha semplificato in maniera incredibile la quotidianità delle donne, alleggerendo l’incombenza necessaria di fare il bucato, che fino a decenni fa richiedeva fatica, sacrificio e tempistiche di sicuro maggiori.
In effetti la lavatrice ha rappresentato una vera e propria rivoluzione in ambito domestico.
Tuttavia, a differenza di quanto in molti credono, anche la lavatrice, per essere utilizzata correttamente, ha bisogno di essere conosciuta, altrimenti si rischia di rovinare gli indumenti, un lavaggio sbagliato può in effetti sbiadire, infeltrire o comunque rovinare i capi che apprezziamo di più.
Fortunatamente per imparare ad usare la lavatrice davvero bene basta poco ed il primo passo è rappresentato dalla conoscenza delle etichette con indicazioni di lavaggio, a volte capita di vedere rovinato un capo dopo un lavaggio e di dare la colpa alla lavatrice, mentre la responsabilità è solo nostra, in quanto non abbiamo fatto caso o comunque letto le indicazioni di lavaggio riportate sull’etichetta che accompagna ogni capo di abbigliamento e tessuto.
Ecco cosa c’è da sapere a riguardo.
Per iniziare, una precisazione, non tutti i vestiti possono essere lavati in lavatrice e ciò è chiaramente indicato da due simboli, una conca piena di acqua sbarrata e una conca piena di acqua con una mano all’interno, che per l’appunto sta a significare che il solo tipo di lavaggio consentito per l’indumento è quello a mano.
Quando è possibile lavare in lavatrice il vestito, il simbolo è una conca piena d’acqua con altri segni che danno indicazioni più precise.
I numeri, 30, 40, 50 o 60, indicano la massima temperatura possibile, mentre le righe orizzontali sotto la conca, una o più di una, stanno a significare che il lavaggio deve essere delicato.
Più raramente, la temperatura massima consentita viene indicata non in numeri ma in pallini, un pallino significa temperatura fredda o a 30 gradi al massimo, due pallini 40 o 50 gradi, tre pallini stanno a significare acqua calda a 60 gradi.
Per sapere se il capo sopporta la candeggina oppure no, il simbolo da guardare è il triangolo, da solo significa che la candeggina può essere utilizzata, sbarrato il contrario. Se il triangolo è attraversato da righe al suo interno, può essere usata solo la candeggina a base di ossigeno, più delicata rispetto a quella contenente cloro.
Passiamo all’asciugatura.
L’indicazione è data da un quadrato con un cerchio all’interno, se è sbarrato, niente asciugatrice.
Se all’interno del cerchio è presente un pallino, significa che deve essere impostato un programma delicato, se i pallini sono due si può utilizzare un ciclo normale.
Sulle etichette degli abiti è presente anche una serie di simboli riferiti alla tintoria, che indicano le modalità con le quali eseguire il lavaggio a secco e se esso può essere fatto o meno.
Questi simboli consistono in un cerchio con dentro una lettera, la quale indica la tipologia di detergente consentita, W significa che vanno bene i detergenti a base acquea, F spiega che si possono usare solventi come idrocarburi, trifluoro e tricloroetano, P specifica che si può usare percloroetilene.
Se il lavaggio a secco è sconsigliato, l’etichetta riporta il simbolo corrispondente sbarrato.
Una tendenza piuttosto diffusa è quella di lavare in lavatrice anche le scarpe in tela o tessuto, essenzialmente per motivi pratici e di comodità; di solito le modalità di lavaggio, nel caso delle scarpe, sono riportate sulla scatola.
Se esse mancano del tutto, orientatevi cercando di capire da voi stessi che tipo di ciclo impostare in base alla consistenza del tessuto e alle caratteristiche delle scarpe. Se esse sono robuste e in colori chiari e resistenti, eseguite un ciclo normale, se invece la stoffa è sottile o temete di rovinarne i colori, scegliere un ciclo delicato e breve in acqua fredda.
In linea di massima tenete presente che per una maggiore sicurezza, sarebbe opportuno utilizzare sempre acqua completamente fredda o a 30 gradi massimo, perché le temperature più alte, alla lunga, tendono a far sbiadire i colori e ad usurare prima i tessuti.
Stesso discorso per la lunghezza del lavaggi, non occorrono cicli estenuanti, soprattutto se lavate spesso le scarpe e quindi non le mettete in macchina quando sono troppo sporche.
Infine il detersivo, sceglietelo adatto ai tessuti che intendete lavare ed usatene sempre meno di quanto indicato, sia perché non ne occorre una grande quantità per ottenere risultati migliori, sia per evitare di inquinare troppo e fare così un danno all’ambiente.
In ogni caso, sia che si tratti di indumenti e tessuti che che invece vogliate lavare le scarpe, non dimenticate mai di leggere le istruzioni riportate in etichetta, poiché è proprio da qui che comincia un bucato perfetto.